In passato se avessi avuto un mal di denti tutti ti avrebbero detto: bisogna estrarre quel dente malato. Al giorno d’oggi questa soluzione è stata superata e si usa molto di meno. I nostri dentisti dello studio “Dentista Italiano a Londra” considerano come loro compito più importante, utilizzare trattamenti per conservare il dente più a lungo possibile.
Odontoiatria Conservativa
Fino a quando vale la pena usare un trattamento conservativo?
La medicina moderna sostiene i trattamenti conservativi anche grazie al continuo sviluppo della tecnologia, degli strumenti e dei materiali utilizzati. Nei giorni d’oggi si possono curare denti che altrimenti sarebbero stati condannati all’estrazione.
Attualmente un’intera branca dell’odontoiatria, quella conservativa si è specializzata a salvare i denti e a “restaurare” i piccoli danni causati dalle carie o fratture. Certamente ci sono casi in cui il dentista non consiglia il trattamento conservativo perché non c’è un buon rapporto tra il costo relativo ed il risultato. Potrebbe anche succedere che proprio l’odontoiatria conservativa moderna renda sacrificabile un dente danneggiato. Qualche anno fa magari avremmo cercato di mantenere in bocca quel dente malato, ma nei giorni d’oggi un intarsio moderno potrebbe dare una soluzione più affidabile di un dente curato ma comunque danneggiato.
Che cos’è l’odontoiatria conservativa e perché è adatta a me?
La maggior parte dei dentisti sarebbe d'accordo che, se le condizioni lo permettono, si consiglia di mantenere gli elementi naturali del dente e l’impianto dovrebbe essere l'ultima soluzione che viene presa in considerazione solo quando le altre opzioni non portano a buon risultati.
Ma quali sono i trattamenti conservativi che vengono utilizzati più spesso?
Si usa sempre di più ad esempio l'otturazione, la devitalizzazione o l’intarsio dentale (inlay, onlay, overlay) secondo la gravità delle carie, fratture.
Quando non funziona l’odontoiatria conservativa?
Alcune malattie potrebbero causare la perdita del dente: malattia paradontale, infiammazione gengivale molto grave o altri problemi che riguardano la struttura dentale. Come per esempio le fessure verticali quando il dente si rompe dalla corona verso l’interno del dente. In altri casi quando l’infiammazione è così profonda che non è possibile accedere alle parti più profonde della radice perciò bisogna estrarre il dente. Anche una malattia paradontale potrebbe causare danni irreversibili per cui non c’è altra soluzione se non di togliere il dente problematico.
Purtroppo anche nei casi in cui il dente non ha un adeguato supporto osseo i trattamenti conservativi non potrebbero portare risultati sufficienti. Non si usa questo metodo anche quando non c’è una copertura minima di 2 mm di corona sulla dente sano.