Inserire un impianto osteointegrato per la sostituzione di un dente mancante é una procedura testata da decenni di applicazione e di controlli di milioni di trattamenti di impianti eseguiti. Esistono alcune differenze tra le diverse tecniche utilizzate che il paziente ha diritto di conoscere approfonditamente, prima che gli sia proposto l'inserimento di un impianto. Una delle differenze in merito all'inserimento dell'impianto é costituita dalla scelta dell’implantologo di eseguire l’impianto in una unica fase oppure in due fasi.
Differenza tra impianto sommerso o scoperto
Il dentista valuterá se, una volta inserito nell'osso l'impianto, lasciare che esso sporga dalla gengiva immediatamente oppure se differire a un tempo successivo la fuoriuscita dell'impianto nel cavo orale. La scelta tra lasciare l'impianto sommerso o emerso spetta esclusivamente al chirurgo implantologo in relazione a situazioni differenti e ai problemi dentali specifici del paziente.
Impianto osteointegrato: monofasico
Quando si inserisce un impianto, questo emerge dalla gengiva durante la fase di integrazione dell'osso, usando direttamente impianti che sono stati espressamente studiati per questa situazione e denominati transmucosi, oppure avvitando sull'impianto una vite come un tappo che emerge dalla gengiva. Lo scopo di questa tecnica é quella di fare contemporaneamente guarire l'osso attorno all'impianto e la gengiva attorno alla vite tappo o all'impianto stesso che emerge dall'osso. In questa maniera, trascorso il periodo necessario per la osteointegrazione si otterrá il cosiddetto profilo di emergenza della corona, consistente in una svasatura della gengiva da cui il dente impiantato emergerá in maniera naturale.
Impianto osteointegrato: bifasico
Quando é consigliabile lasciare l'impianto sommerso sotto la gengiva, senza avvitare sopra una vite tappo, l'impianto é coperto da una vitina di copertura posta a filo dell'impianto stesso e sopra di esso la gengiva é suturata in modo da coprirlo completamente. Lo scopo di questo trattamento dentale é quello di lasciare inalterato l'impianto perché possa guarire senza l'interfenza batterica eventualmente presente nel cavo orale, oppure avere una maggiore sicurezza della fase di osteointegrazione, affinché non si sviluppino sull'impianto micromovimenti che potrebbero rendere vano il suo attecchimento nell'osso. Questo caso si verifica durante le procedure di aumento o di ricrescita dell’osso, con o senza membrane che fungono da barriera e che non devono essere esposte nel cavo orale. In questa situazione é necessario passare al trattamento dentale previsto per la sistematica a due fasi. L’impianto osteointegrato bifasico prevede una seconda piccola fase chirurgica (sistematica a due fasi) determinata dalla necessitá di fare emergere l'impianto dalla gengiva che in questa situazione si verifica ad osteointegrazione avvenuta, ossia quando l'impianto é già intrappolato nell'osso, essendo passate ormai molte settimane dal suo inserimento.