Sono sempre di piú gli italiani che stringono i denti e soffrono del cosiddetto bruxismo. Ormai il 10% della popolazione digrigna i denti, in modo involontario, durante il sonno. L’Associazione Nazionale dei Dentisti Italiani conferma che si tratta di una patologia in crescita che ha origini nervose. Il danno principale derivante da questo fenomeno medico è l’accentuata usura dei denti, che entrano in contatto in modo innaturale e, alla fine, finiscono per consumarsi. Chi digrigna, quando si sveglia, puó anche accusare forti emicranie e dolori ai muscoli della mandibola e del collo.
La vita notturna dei denti
Il problema è che solamente pochi pazienti si rendono conto di questo disturbo. Gli episodi di bruxismo generalmente non durano piú di 10 secondi e, proprio perché si verificano di notte, possono passare inosservati. Spesso è il partner che si accorge del problema quando si sveglia o non riesce e dormire a causa del rumore dei denti che stridono tra loro incessantemente. Digrignare è come masticare ma senza cibo e in questo modo, anche se lentamente, lo smalto puó rovinarsi. Il rimedio è un classico apparecchio passivo chiamato “bite”, che evita lo sfregamento e riduce i dolori alla mandibola. Il bite deve essere progettato da un dentista e fatto esattamente a misura della bocca del paziente per rilassarne la muscolatura.
Io bruxo e tu? Ma perché?
Ci sono diverse ricerche per scoprire le cause del bruxismo, ma i risultati non sono ancora evidenti: oltre allo stress conclamato, ci potrebbe essere una correlazione con il consumo di alcool e di bevande contenenti caffeina, la pressione arteriosa e anche una scorretta postura. La postura é molto importante perché camminare o stare seduti con la schiena curva è spesso causa di una chiusura sbagliata dei denti, e digrignarli potrebbe essere una compensazione notturna del problema posturale. Il modo migliore per risolvere il problema consiste nel ricercarne la cause, ed eliminando lo stress si potrebbero ridurre anche i danni.