Impianti dentali antichi

Il passato non solo assomiglia al futuro, ma anche le nostre invenzioni tecnologiche vengono reinventate di volta in volta! Cosi gli archeologi hanno trovato un reperto archeologico nel Nord della Francia, che considerano essere uno dei primi esempi di impianto dentale somigliante a quelli moderni. Questa scoperta è solo un’altra prova del fatto che le cose non si svolgono in un vuoto culturale, ma tutte le invenzioni hanno dei propri antecendenti, e tutte danno origine ad altre, creando cosi una catena di idee. Ma concentriamoci ora sul caso particolare degli impianti dentali antichi!

 

Impianti dentali antichi

 

Il ritrovamento dell’impianto dentale antico

Il corpo di una giovane donna morta 2300 anni fa è stato ritrovato nel luogo di sepoltura a La Téne, una delle poche tombe celtiche ben conservate, la quale e’ considerata essere una dei più importanti siti archeologici in Europa. Il corpo femminile è stato trovato in una camera di legno molto ben arredata, sottolineando che la donna ebbe una sua importanza, probabilmente fu la moglie o parente di qualche celebre o illustre personalita’. Anche i suoi denti sono stati trovati nella tomba, il cranio era in cattive condizioni. Una scoperta interessante e’ stata riportare alla luce: un oggetto che i ricercatori presumono, non fosse altro che un impianto dentale. Si tratta di un piccolo pezzo di ferro fuso a forma di spillo, di circa 2 centimetri di lunghezza.

 

Reperti precedenti dell’ impianto dentale

 In precedenza, abbiamo gia’ visto un nobile egiziano antico, con un guscio curvato a forma di dente, incastrato nel cranio. Anche denti di altri animali, che sono stati trovati in alcune tombe proto indo-europeane, furono utilizzati in questo modo. Tutti i questi sono esempi di impianti dentali, o oggetti che adempiono alla stessa funzione.

 

Le interpretazioni dell’ impianto dentale antica

Ora torniamo alla nostra fanciulla di 2300 anni fa! Oggi ci sono delle polemiche sul fatto, se lo spillo sia stato inserito nella mandibola prima o dopo la morte. Visto che l'ossido di ferro avrebbe provocato una controrisposta immunitaria forte da parte del paziente, lo spillo inserito alla mascella non sarebbe potuto essere un impianto dentale stabile. Puo’ darsi, che era coperto con un materiale piu’ compatibile con l’organismo umano, e cio’ che stiamo vedendo è solo la struttura interna. Questa „coperta” poteva essere di un materiale organico (Legno? Ivorio? Osso?), che rendeva l’impianto biocompatibile, o almeno non causava infezioni immediate.

La seconda possibilita’ e’, che l'impianto era una decorazione postuma usata per lo scopo di un rituale. Un altra ipotesi importante a sostegno della teoria dell’ impiantazione postmortem e’ che l’oggetto trovato tra gli incisivi superiori della mandibola era abbastanza lungo per cui una volta inserito nel canale radicolare, e raggiunti i nervi, il processo di impiantazione era estremamente doloroso. In questo caso l’impiantazione serviva come ornamento per i morti. Una cosa è chiara: l’impianto è stato posto nel cranio ad una profondità degna degli impianti dentali moderni. Questo significa, che chiunque lo abbia inserito, aveva una conoscenza completa dell’organismo umano.

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