Il primo dentino da latte in genere spunta in bocca intorno ai cinque e i nove mesi e si tratta di uno dei due incisivi centrali inferiori. A volte però il primo dentino spunta più tardi. Può anche capitare che non spunti prima del primo anno di vita. Spesso i genitori si preoccupano, perché associano il ritardo dell’eruzione al manifestarsi di qualche malattia o alla carenza di qualche sostanza nutritiva. “In realtà tale preoccupazione non è fondata, perché ogni bambino presenta una propria tipologia di crescita, quindi ci sono bambini i cui denti da latte erompono a 4 mesi e altri in cui i dentini spuntano solo verso i 10 mesi” dice Angela Galeotti, Responsabile di Odontostomatologia dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma. “Un altro fattore importante è la familiarità: se il genitore ha presentato un ritardo di eruzione durante il periodo di crescita, è molto probabile che anche il figlio lo presenti. Solo se il primo dentino non spunta intorno al 1° anno di vita è consigliabile consultare un dentista pediatrico”.
L’eruzione denti da latte in breve
4-6 mesi: incisivi centrali inferiori;
7-8 mesi: incisivi centrali superiori
7-8 mesi: incisivi centrali superiori;
12-18 mesi: incisivi laterali, prima inferiori poi superiori, seguiti a breve distanza dai primi molari;
18-24 mesi: canini inferiori e superiori;
24-30 mesi: secondi molari.
I segnali che invia il corpo del bambino
La mamma si rende conto dell’eruzione di un dentino perché appaiono uno o più puntini bianchi in corrispondenza della gengiva e la stessa appare frammentata, arrossata e abbastanza gonfia. Si può notare anche arrossamento della guancia all’interno, una possibile infiammazione gengivale e talvolta anche un arrossamento del collo e del mento. Il bambino inoltre può essere un po’ nervoso per la presenza del nuovo dentino, e potrebbe manifestarlo con pianto, irrequietezza e difficolta’ nell’addormentarsi; tende inoltre a sbavare di più per l'aumentata secrezione di saliva.
Tutti questi sono sintomi passeggeri, che potrebbero togliere l’appetito al bambino, per cui è consigliabile proporre pasti non eccessivamente caldi.
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